L’omotossicologia, fondata da Reckeweg 50 anni fa, è una sorta di omeopatia del 2000 che si pone a ponte tra l’omeopatia classica di Hanneman e la rigorosa scienza medica occidentale imperniata sulla sperimentazione oggettiva.
È una metodica medica connessa con i progressi della biologia molecolare, l’enzimologia e l’immunologia.
Si avvale di sostanze organiche originate da processi metabolici cellulari insieme ad altri preparati, con lo scopo di rimuovere le tossine (omotossine) accumulate dall’organismo (batteri,virus,ecc. …) non sufficientemente drenate dagli organi emuntori (fegato, reni, pelle, intestino). I composti utilizzati in omotossicologia non agiscono direttamente sul fattore tossico, ma stimolano le difese immunitarie e convertono l’omotossina responsabile del quadro morboso in una sostanza non tossica definita omotossone, destinato ad essere espulso dall’organismo.

Modalità di somministrazione

I composti omotossicologici possono essere assunti per os, iniettati per via intramuscolare o somministrati attraverso aerosol,come nella nella terapia di alcune patologie otorino-laringoiatriche.

Bio-mesopuntura

La bio-mesopuntura è una tecnica terapeutica che consiste nell’iniettare una sostanza omeopatica nel tessuto sottocutaneo in corrispondenza dei punti di agopuntura. Può avere una valenza antalgica-antiinfiammatoria-antidegenerativa(es. nella terapia delle osteoartrosi o patologie infiammatorie articolari) o medico-estetica(trattamento degli inestetismi, adiposità localizzate, cellulite).

Vantaggi terapeutici

– Possibilità di intervento terapeutico anche nelle patologie cronico-degenerative oltre che su quelle acute;
– Assenza di effetti collaterali (i farmaci possono essere utilizzati in gravidanza, nei soggetto allergici e in associazione con i farmaci della medicina classica, sempre però sotto controllo medico).

Per quanto riguarda l’evidenza scientifica dell’omotossicologia rimando agli:
ATTI DEL XXIII CONGRESSO NAZIONALE DI OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E MEDICINA BIOLOGICA, Milano, 17 Maggio – Roma, 24 Maggio 2008 (Dott. Prof. L. Milani), tratto dalla rivista scientifica “LA MEDICINA BIOLOGICA” del 10/12/2008