La medicina degli “aghi” può essere d’aiuto e di supporto nei casi d’infiammazione da laterodeviazione
L’agopuntura può dare una risposta ai problemi infiammatori derivanti dai problemi di dentizione
Oltre a intervenire su problemi occlusali, posturali, cervico-mandibolari, si può ottenere un po’ di sollievo anche dall’agopuntura.
L’agopuntura, lo ricordiamo, è una tecnica antica riscoperta di recente che offre ottimi risultati in caso di infiammazione e dolore.
È chiaro che non potrebbe correggere l’asimmetria ma può divenire un valido aiuto in caso di ansia, attacchi di panico, cefalee dolori e vertigini.
Secondo una ricerca della University of Rochester Medical Center di New York, le “punture” inflitte dai terapeuti sono in grado di togliere o ridurre il dolore grazie a al rilascio dell’adenosina, un antidolorifico naturale che secerne il nostro organismo.
Questa sostanza vanta anche virtù antinfiammatorie molto potenti in grado di agire contro i dolori cronici.
In quali casi può aiutarci ad alleviare i sintomi e a ridurre l’infiammazione generalizzata che per ovvi motivi le latero-deviazione porta con sé? L’abbiamo chiesto al dott. Maurizio Lombardi, medico chirurgo specializzato in agopuntura.
L’agopuntura può aiutare in caso di vertigini?
«Prima di sottoporsi ad agopuntura per trattare la sintomatologia vertiginosa, occorre sempre fare una diagnosi differenziale delle eventuali patologie ad essa correlate.
È consigliabile cioè effettuare:
– Una radiografia della colonna cervicale per escludere fenomeni artrosici o mal posizioni delle vertebre conseguenti a “colpi di frusta”.
– Un’eco doppler per osservare la pervietà delle arterie vertebrali che sono i vasi responsabili dell’irrorazione degli organi dell’equilibrio e valutare l’eventuale presenza di placche aterosclerotiche che limitano la corretta circolazione fluida del sangue.
– Una visita otorino-laringoiatrica per valutare l’eventuale presenza di patologie a carico del labirinto,con esame vestibolare ed audiogramma per escludere una sindrome di Menière».
«Dopo avere fatto una corretta diagnosi differenziale e se le vertigini non sono associate né a patologie virali o batteriche né a patologie vascolari o a fattori traumatici quali il colpo di frusta, allora è presumibile che la causa sia di tipo psicogena. In questo caso l’agopuntura può essere molto utile.
L’atteggiamento ansioso del paziente provoca una contrattura della muscolatura del collo che a lungo andare favorisce dei veri e propri blocchi muscolo-scheletrici e l’agopuntura avendo un azione ansiolitica e decontratturante può dare una grossa mano».
Quali tipi di vertigini ci sono?
«Sono essenzialmente 2: centrali e periferiche.
Le centrali non sono quasi mai accompagnate da nausea e vomito, sono incostanti e il soggetto avverte come un incertezza nel camminare, come se fosse sotto l’effetto dell’alcol.
Le periferiche sono dovute a un danno vestibolare e sono violente e costanti e il paziente avverte una sensazione di rotazione intensa, come su una giostra. Sono accompagnate da nausea e vomito e il soggetto non è in grado di camminare diritto».
Perché alcuni tipi di vertigini possono ridursi con l’utilizzo degli aghi?
«Si se non vi sono patologie importanti a carico della colonna cervicale quali un forte restringimento del canale cervicale o una patologia neoplastica, l’agopuntura può essere molto utile nel ridurre la contrattura muscolare e la componente ansiogena. Molte sindromi vertiginose infatti possono essere dovute a forti stress psico-fisici e sindromi ansiose».
«Anche le protrusioni discali cervicali e i processi degenerativo-artosici possono essere trattati con buoni risultati con l’agopuntura sempre integrandola con la rieducazione funzionale fisioterapica o terapia fisica con trazioni o laser terapia. Nelle fasi acute è consigliabile associare l’agopuntura alla terapia farmacologica, ma nel tempo, se la patologia no è particolarmente grave, è possibile ridurre il quantitativo di farmaci e mantenere qualche seduta di richiamo».
Come riconoscere le vertigini causate da un problema all’orecchio e quelle causate da problemi alla zona cervicale?
«Facendo un Rx colonna cervicale e un accurata visita ORL con esame vestibolare e audiogramma».
L’esame vestibolare, nel caso di vertigini da cervicale, non sarebbe ugualmente positivo? L’esame vestibolare indica con certezza la causa della vertigine?
«L’apparato vestibolare è l’organo dell’equilibrio. In genere l’esame vestibolare è negativo se la vertigine è di altra origine come quella cervicale. Se è positivo c’è una patologia a carico del vestibolo come la sindrome di Meniere o altre patologie di pertinenza otorinolaringoiatrica come patologie virali».
Quante sedute di agopuntura servono per star meglio?
«8-10 (una a settimana), con dei richiami successivi (una al mese per 3 o 4 mesi)».
Su quali punti agisce?
«Punti ansiolitici, decontratturanti e riequilibranti (meridiani di fegato, pericardio, rene e stomaco)».
Migliora immediatamente?
«No, occorre pazienza, e un paio di mesi».
Da:
www.lastampa.it
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